Mondialismi: affettività e senso

Credo non sapremo mai cosa Materazzi ha detto a Zidane, sì da causare una testata sul plesso solare con rincorsa. Sarebbe interessante per conoscere un aspetto di psicologia, non certo per giustificarlo.

Qui sopra, il momento gangherologicamente decisivo, quando qualcosa ha fatto click dentro la testa di quest’uomo che qualcuno (forse un giornale inglese) ha recentemente definito “il calciatore più calmo mai visto”, mentre personalmente ho sempre ritenuto Zidane una persona agitata dentro, poco consapevole dei propri stati d’animo e delle proprie emozioni. Ed il fatto che risulti recidivo a certi episodi, fa pensare: ha già preso a testate qualcuno, ad un altro gli ha camminato sopra.
Nella foto, è il momento in cui la coscienza si obnubila, non si vede più niente (oppure si vede rosso, come il cartellino), si agisce in maniera irriflessa, in realtà si è agiti da qualcosa che non siamo noi, e i comportamenti violenti vengono a galla.
E pensare che lo sport per chi lo pratica servirebbe proprio a questo, ad alzare la soglia del conflitto, a fornire strumenti per l’educazione sentimentale, a padroneggiare le emozioni nel confronto con gli altri, imparando a prendersela quando è veramente il caso e non per un nonnulla, come può essere qualsiasi parola pronunciata dall’avversario sul terreno di gioco.
Tornato in sé, Zidane avrà realizzato (come dicono gli americani) il senso dell’azione compiuta, la macchia terribile ed incancellabile sulla propria carriera, la vergogna e la rabbia del non essere riuscito a controllarsi, perché è persona intelligente e conosce di sé questo difetto, la propria incapacità di abbassare rapidamente il termostato interiore nei momenti opportuni, come opportuno sarebbe stato evitare di lasciare di sé una simile immagine, nell’ultima partita della sua vita, in una finale mondiale.
E piangerà per anni, non penserà ad altro fino alla morte, poveraccio.

Un pensiero su “Mondialismi: affettività e senso

  1. C'estmoi

    Cosa ha detto Materazzi a Zidane?
    La teoria che ipotizzava la frase “sei un terrorista” non ha trovato riscontri (e poi perché qualcuno debba ogni volta mettersi ad ipotizzare malamente mi risulterà sempre incomprensibile…)
    C’è chi non s’arrende nell’ardua ricerca della verità e lo fa con mezzi “scientifici”.
    Da La Repubblica.it:
    “La tv brasiliana Globo – sudamericana e quindi forse più sensibile alla questione familiare – si è data molto da fare per capire che cosa abbia fatto così tanto arrabbiare il povero Zizou. Ha ingaggiato un gruppo di non udenti esperti nella lettura del labiale (laterale, visti i filmati). Il verdetto è il seguente: “Tua sorella è una prostituta”. Insomma, Materazzi avrebbe insultato Lila Zidane, sorella dell’attaccante franco-algerino.”
    Liberation.fr non perde tempo in inutili congetture, ma propone un florilegio dei più frequenti insulti italiani da ascoltare comodamente. Della serie: vedete un po’ voi.

    http://www.liberation.fr/dossiers/mondial_2006/matchs/192484.FR.php

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