Figura e sfondo: il libro e la società connessa

Un mese fa, durante l’Ebookfest 2010 a Fosdinovo, a un certo punto come già scrivevo ero dentro una tavola rotonda, a discettare fantasiosamente di web filosofia, il mio argomento psichedelico preferito.
Tra il pubblico c’era Lucia Montauti, che non conosco personalmente, la quale qualche giorno fa mi ha scritto una mail dove mi raccontava le sue impressioni positive sul convegno, e al contempo mi chiedeva una articoletto sulle tematiche di quella tavola rotonda, da mettere in un ebook di immediata pubblicazione tutto dedicato ai ragionamenti intorno all’ebook come oggetto tecnico e come nuovo nodo del sapere in quanto supporto digitale che modificherà la forma stessa della conoscenza e del conoscere, come sempre le tecnologie fanno.
En passant, faccio notare come nei primi cinquant’anni dall’invenzione di Gutemberg siano stati stampati circa 30.000 titoli (una fonte qua) in qualche milione di copie complessive, e non è difficile notare come l’enorme ruota della comunicazione umana abbia da queste innovazioni ricevuto una spinta notevole, a giudicare dai sommovimenti rilevabili da una storia delle idee: in parallelo stavano succedendo cose che ora identifichiamo come nascita della modernità. In italia oggi si stampano circa 60.000 libri all’anno.
Ebbene, Lucia aveva sicuramente in mano un indice del suo libro, una traccia dell’impostazione della pubblicazione 2010 che è solita curare, credo di aver capito, per Data Manager.
Questa pubblicazione, in formato .pdf, è stata presentata da Lucia Montauti oggi nel corso di Innovation Festival a Milano. E’ un bel libro, ci sono un sacco di interventi di vari personaggi coinvolti nel mondo dell’editoria digitale, ci sono buone riflessioni.
E mi fa impressione pensare che Lucia abbia potuto organizzare la proposta e la raccolta dei contributi in pochissimi giorni, costruendo rapidamente il suo libro, rendendolo disponibile per il download gratuito.
Un’opera collettiva che magari qualche secolo fa per banali motivi lgistici avrebbe richiesto un anno per essere realizzata, è stata dignitosissimamente confezionata in poche ore.
Cioè, il discorso che intendevo riguarda la rapidità con cui qui verrà giù di tutto, nel giro di pochi anni. Le solite secolari prassi sociali, i meccanismi industriali, il modo di muovere il mondo, le cose e le persone e le idee. Pensavamo queste cose fossero montagne solide, e invece sono le montagne fatte coi Lego che ci costruiamo per arredare la vita. Un piccolo rigagnolo, un’infiltrazione liquida smuove il terreno secolare, inizia la frana. Guardate quante teste si girano di scatto.

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