E la Rai si gingilla

La BBC diventa BBC 2.0, e basta.

Questo implica la modifica radicale della propria struttura erogativa, delle modalità di coinvolgimento dell’audience, della propria “postura” mentale. Ad esempio, Ashley Highfiled responsabile dei new media enuncia (prendo la notizia da MassimoRusso):

  • ogni utente potrà mettere online i propri contenuti e mescolarli con quelli della Bbc, aggiungendo i propri video e i propri blog a quanto già presente sul sito;
  • l’homepage della Bbc sarà ridisegnata in modo da accogliere i contributi di Wikipedia, Technorati, Youtube e Flickr;
  • il player video, ribattezzato iPlayer, consentirà di ricercare, rivedere e scaricare per la fruizione on-demand gli ultimi sette giorni della programmazione video degli otto canali dell’emittente;
  • sarà online e ricercabile il catalogo testuale di tutti programmi dal 1937

Già siamo al di là del concepibile, nella mente di quelle mezze tacche che fanno TV e media oggi in italia. E non dimentichiamoci che secondo il Pew Internet American Life Project il 57% dei teenagers americani creano contenuti digitali (narrano sé stessi ed il proprio mondo) come testi, immagini, musica e video. Nella cultura dei new media, la gente non solo consuma media, ma ne produce, sotto forma di documenti, saggi, ricette, commenti, tags, interventi multimediali, opere intellettuali. Tutto ciò ha profonde implicazioni nei modelli tradizionali di business dell’industria dei media: piuttosto che avere per le mani un pubblico ampio e passivo da bloccare sulla poltrona durante gli spot, ci saranno piccole audience, che faranno surf tra piccoli produttori di contenuto, che più spesso collaboreranno tra loro piuttosto di competere.
Importante: molti creano contenuti per ricavarne dei soldi, ma la spinta pulsionale sarà quella di esprimere sé stessi, di costruire la propria reputazione. Come ormai sappiamo, il mondo fa conversazione, e le tassonomie sono state rimpiazzate dalla folksonomy, ovvero il grado di interesse attribuito dai fruitori, ovvero la “vera” importanza.
Tra parentesi, questo apre anche il problema di trovare rapidamente dei termini italiani decenti per identificare tutto questo cambiamento: sto parlando di wiki, blog, vlog, folksonomy, le parole di una parte di popolazione che crede nel cambiamento dei metodi di diffusione delle notizie, che si crea una propria verità inseguendo più fonti, che crede in una cultura partecipativa e collaborativa. E tutto ciò non è un fenomeno che riguarda la pubblicazione, ma un fenomeno sociale, proprio come i blog.

Ma per tornare alla BBC, sentite cosa dice il Direttore Generale:

“There’s a big shock coming. The second wave of digital will be far more disruptive than the first and the foundations of traditional media will be swept away, taking us beyond broadcasting. The BBC needs a creative response to the amazing, bewildering, exciting and inspiring changes in both technology and expectations. On-demand changes everything. It means we need to rethink the way we conceive, commission, produce, package and distribute our content. This isn’t about new services it’s about doing what we already do differently. The BBC should no longer think of itself as a broadcaster of TV and radio and some new media on the side. We should aim to deliver public service content to our audiences in whatever media and on whatever device makes sense for them, whether they are at home or on the move.
We can deliver much more public value when we think across all platforms and consider how audiences can find our best content, content that’s more relevant, more useful and more valuable to them. I see a unique creative opportunity.
This new digital world is a better world for public service content than the old one. Better because great content will now be available forever. Better because finding it will no longer depend on being in front of the TV or radio at exactly the right moment. Better because, in areas like Knowledge Building, the new digital media will allow a far deeper, richer offer than the BBC has ever been able to deliver before. There has never been a better moment to be a public service programme maker – there has never been a better moment to be a public service viewer, listener or user.”

Un’idea BBC per un progetto editoriale? Far raccontare a chiunque lo voglia, in maniera articolata e multimediale, un giorno qualsiasi degli ultimi cento anni. La Storia per come è stata vissuta. La Vita che parla.

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