Siamo parlati

Teoria θεωρέω theoréo vale guardare, scorgere, osservare. Poi meditare, giudicare, investigare. Contemplare e considerare si arricchiscono anche esse di note suggestioni etimologiche, nella situazione esistenziale.
D’altronde, l’Io è l’Io più la situazione che lo contiene (Ortega y Gasset).
Il mio vibrare nella situazione è pre-categoriale (Merleau-Ponty), la coscienza è coscienza di qualche cosa (Husserl), la abitudini come forma estrema di conoscenza si innervano e vanno sottosoglia, l’appercezione dei fenomeni è già orientata al fluire degli accadimenti, la percezione ha una dimensione attiva, una postura, in quanto apertura primordiale, innata e strutturale, al mondo della vita.
Questa postura codificante è già nel linguaggio, è prima del linguaggio, è ciò che il linguaggio inscrive in noi, nella narrazione dell’Io a sé stesso, nella narrazione del mondo della situazione che contiene l’Io, e lo precede, e ne è compresente, nell’esser-ci.
Il linguaggio contiene mondi, e quei mondi abitano sotto il linguaggio, orientando l’appercezione della realtà, il fare cognitivo.

Centaur è un LLM addestrato su esperimenti di psicologia cognitiva, per verificare la capacità predittiva dei comportamenti umani, e ci riesce molto bene.

”Centaur non ci dice molto su cosa sia davvero una mente, ma dice moltissimo su quanto il linguaggio contenga — in forma compressa e ricorsiva — strutture coerenti del nostro comportamento. Non è il modello ad avere una teoria della cognizione. È il linguaggio, così come lo usiamo per descrivere il mondo e agire in esso, che ne porta già impressa una.” (Walter Quattrociocchi su FB)

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